Il grande sviluppo del cibo biologico è avvenuto con la diffusione dei movimenti ambientalisti in particolare negli ultimi 10-15 anni e comprende tutti gli alimenti provenienti dall’agricoltura e dagli allevamenti biologici.
L’agricoltura biologica si distingue da quella industriale in quanto evita l’utilizzo di sostanze chimiche sintetiche e organismi geneticamente modificati lungo tutto il flusso di produzione. Ciò sta a significare che non vengono in alcun modo impiegati pesticidi, fertilizzanti chimici, erbicidi o insetticidi. È un sistema di produzione che rispetta la salute dell’uomo e dell’ambiente al fine di conservare e migliorare le caratteristiche del suolo e rispettare le forme di vita e la biodiversità.
In particolare, nell’agricoltura biologica, si rispettano i cicli stagionali spontanei degli alimenti e delle piante, seguendone la maturazione naturale ed evitando di mettere sotto stress gli ecosistemi dove essi vengono coltivati. Parliamo di tecniche come la rotazione delle colture, che permette di variare i tipi di coltivazione in modo da preservare la fertilità del suolo, e la consociazione, ovvero la coltivazione di piante che si proteggono reciprocamente dagli insetti nocivi.
Un prodotto può essere definito “biologico” se almeno il 95% dei suoi ingredienti arriva da coltivazioni biologiche; inoltre, sui prodotti deve comparire il Logo Biologico Europeo, una foglia bianca su sfondo verde associata al nome di un organismo di controllo autorizzato.
Anche gli allevamenti possono essere certificati come biologici?
“Biologico” non si riferisce solo all’agricoltura, ma anche ad allevamenti e pascoli certificati. Riguardo l’allevamento, parliamo di pratiche secondo cui agli animali non vengono somministrati antibiotici, ormoni e mangimi chimici o geneticamente modificati. La filosofia biologica privilegia, inoltre, l’allevamento all’aperto: le norme impongono che gli animali abbiano a disposizione abbastanza spazio per muoversi liberamente.
Le dimensioni di questi spazi sono regolamentate in base alla tipologia di animale ed al numero presente nell’allevamento. Ad esempio le norme impongono che un ettaro di terreno possa essere adibito solamente al pascolo di due vacche da latte per preservare le qualità del terreno stesso. Si tratta di aziende che hanno a cuore il benessere degli animali, i quali godono di condizioni migliori rispetto agli allevamenti intensivi e vengono nutriti con mangimi di provenienza biologica.
Chi decreta se un prodotto è Biologico o meno?
Il controllo delle produzioni biologiche in Italia viene effettuato da appositi organismi riconosciuti e autorizzati dalla CEE. Non basta che un’azienda dichiari di seguire le regole dell’agricoltura e dell’allevamento bio; deve provarlo sottoponendosi a un preciso programma di verifiche. Purtroppo, spesso la dicitura bio o biologico è utilizzata per sottolineare caratteristiche salutari di un prodotto senza che questo sia in possesso della necessaria certificazione.
Solo la certificazione, infatti, stabilisce con certezza ciò che è biologico e ciò che non lo è.
Quest’ultima è composta dai seguenti elementi:
- IT : codice ISO che identifica il paese di produzione del prodotto
- BIO : a seconda dei paesi può diventare ORG o EKO
- 111: codice numerico dell’organismo di controllo
Gli alimenti biologici risultano più sicuri sia per l’uomo che per l’ambiente. Diversi studi hanno infatti rilevato che l’uso di sostanze chimiche ha effetti dannosi sulla salute umana, contribuendo all’insorgere di diverse patologie. Il loro utilizzo presenta, inoltre, altrettanti rischi per l’ambiente, provocando inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dell’aria.
Spesso la coltivazione biologica viene associata o scambiata per l’agricoltura biodinamica, ma quali sono le differenze?
Biologica o Biodinamica?
La coltura biodinamica nasce nel 1924 a seguito della degradazione dei campi dovuta all’impiego di sostanze chimiche con lo scopo di aumentarne la resa. Essa sposa i principi della coltura biologica, come ad esempio il divieto di utilizzo di fertilizzanti e pesticidi di origine chimica.
Si differenzia, però, per l’uso di preparati particolari a base di erbe e minerali, irrorati sulle piante, e perché segue i cicli lunari sia per la semina che per i lavori nei campi.
Queste pratiche esoteriche derivano dalla concezione che ogni sostanza sia un binomio di materia e forza vitale; in particolare, quest’ultima viene trasmessa alla terra attraverso l’uso dei preparati menzionati. Nonostante la componente spirituale della biodinamica, essa sembra favorire il miglioramento della qualità del terreno, la quantità di humus presente e di conseguenza migliora la qualità del raccolto.
Ora che conoscete il vero significato del biologico, perché non assaggiarlo?