Da migliaia di anni il rafano è conosciuto come pianta medicinale dagli straordinari benefici. Numerosi sono i sinonimi attribuitegli nella lingua parlata, ad esempio Cren o Barbaforte. Esistono diverse teorie riguardo alla sua origine etimologica ma la più accreditata afferma che venisse identificato come “ravanello di mare” a causa della sua crescita spontanea vicino all’acqua.
Si tratta di una pianta erbacea perenne della famiglia delle Brassicacae, data la sua rigogliosità è considerata da molti una pianta infestante. Viene coltivato soprattutto per la radice di colore giallo – biancastro polposa ed allungata.
La radice perenne è molto lunga e presenta più teste di forma cilindrica o napiformi. In primavera, forma inizialmente grandi foglie irregolari e dentellate, lunghe da 50 a 70 cm. In seguito, dal centro si innalza il peduncolo, che cresce fino a un metro di altezza. La pianta fiorisce da fine maggio a luglio.
È proprio dalla sua radice che si ottiene la nota salsa cren, ritenuta una prelibatezza dai palati forti.
Rafano, proprietà medicinali
Le sue doti terapeutiche si ritrovano nella sua etimologia che ha dato poi vita alla sua traduzione in lingua inglese “Horseradish” in quanto, quando mangiata dai cavalli anziani, li aiutava a recuperare la vitalità grazie alle sue proprietà rinvigorenti.
Le principali sostanze attive della radice di rafano sono gli intensi e pungenti glicoli dell’olio di senape. Questi glicoli, che vengono rilasciati quando si grattugia la radice, causano la stimolazione delle ghiandole lacrimali esattamente come fanno le cipolle. Tuttavia, sono molto preziosi per la nostra salute, in quanto svolgono una potente azione antibatterica. Il rafano è inoltre ricco di composti glucosinati oltre che di vitamina B1 e C.
È quindi doveroso puntualizzare che il rafano, proprio per la particolare composizione chimica, viene ampliamente sfruttato come rimedio terapico naturale. Trova infatti impiego nel trattamento contro reumatismi, bronchiti e difficoltà respiratorie in genere. Sembra, inoltre, che sia adatto per stimolare la diuresi, trattare infezioni a carico delle vie urinarie e favorire la digestione. Nella medicina popolare veniva invece utilizzato ad uso terapeutico contro l’alopecia e la dermatosi dell’herpes.
È, tuttavia, sconsigliato per chi soffre di problemi gastrici, disturbi renali, bruciore di stomaco e ulcera. Le donne in gravidanza dovrebbero infatti astenersi dal consumo del rafano.
Rafano e la sfera culinaria
A livello culinario, La radice di rafano grattugiata fresca è un condimento molto apprezzato per piatti di pesce e carne. In particolare, una salsa arricchita e aromatizzata con la preziosa radice si sposa particolarmente bene con il pesce affumicato o il roastbeef. Il rafano è anche un ottimo contorno per salsicce e piatti a base di carne.
La radice dal gusto piccante è molto amata, inoltre, come aggiunta a piatti a base di formaggio, come la raclette Svizzera o come salsa in combinazione con la maionese.
È proprio dal connubio con la maionese che nasce la nostra Maionese al Rafano, delicata, ma di gran carattere. Si abbina perfettamente, oltre che con le pietanze già menzionate, con verdure crude, uova sode e formaggi a pasta molle.
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