Come scivolare su un corno di vacca
Un ottimo giornalista come Mattia Feltri, che leggo sempre con piacere su La Stampa di Torino per la sua capacità di cogliere i fatti contemporanei con intelligenza e arguzia, questa volta è scivolato anche lui, come la senatrice e Scienziata Elena Cattaneo, su un corno di vacca!
Feltri riporta e sposa l’intervento della senatrice contro il finanziamento dell’agricoltura biodinamica, definita dalla stessa pratica antiscientifica, esoterica e stregonesca!

Forse è l’effetto di troppe letture di D’Alambert, Voltaire, Diderot, Rousseau, etc, i grandi Illuministi che arrivarono a definire il Medioevo come epoca buia, proprio il tempo precedente e propedeutico al grande Rinascimento italiano (sic!).
Troppe volte abbiamo assistito ad operazioni di semplificazione di realtà complesse – e la vita lo è al massimo livello – da parte della cosiddetta Scienza!
Dimenticando la lezione di Shakespeare che, fa dire ad Amleto:
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia [leggere Scienza].
William Shakespeare
Certo che la procedura del corno di mucca riempito di letame e sotterrato prima, dissotterrato dopo e diluito con un processo simil omeopatico, per poi spruzzare il composto così ottenuto per favorire un buon sviluppo delle piante e delle coltivazioni in generale, può suonare effettivamente strana.

Alla base di questa e di altre procedure dell’agricoltura biodinamica c’è il pensiero di Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia.
Questa più che un metodo di produzione agricola è pertanto una filosofia che crede nelle “energie vitali” infuse nella materia inanimata.
Dal punto di vista pratico la biodinamica presenta alcune somiglianza con l’agricoltura biologica, dalla quale si differenzia per la presenza di pratiche “esoteriche”, tra cui l’utilizzo di alcuni “preparati” oltre all’attenzione verso le fasi lunari e le posizioni dei pianeti nelle costellazioni dello zodiaco.
Wikipedia
Biodinamica: fantascienza o realtà?
Fatta questa doverosa premessa veniamo al punto.
Che le pratiche della biodinamica non siano poi così strampalate, come invece si vuol far credere, se ne è accorta anche la Scienza, cioè l’industria applicata all’agricoltura.
Non avete ancora sentito parlare di biostimolanti?
Se non lo sapete, è uno degli argomenti più in auge, al momento, nel campo agronomico!
Si è svolto il16 ottobre 2020 ad Alba la prima edizione del Meeting Nazionale Biostimolanti 2020 promosso da Sagea Group.
Il titolo del convegno è stato: “Biostimolanti strategici per il futuro dell’agricoltura”
C’era più gente fuori dalla sala che dentro, tanto è stato l’interesse dell’argomento!
Volete una definizione sintetica dei biostimolanti? Eccola: “Materiali diversi dai fertilizzanti che promuovono la crescita delle piante applicati a basse dosi”.
Non avete la sensazione, a questo punto, di sentire come un’eco, di avere un deja vù?
Sentite cosa dice uno dei ricercatori più in vista, Antonio Ferrante, docente dell’Università di Milano:
I biostimolanti sono mezzi tecnici un po’ particolari, prima si sono conquistati una fetta di mercato attraverso prove direttamente in campo e dopo hanno suscitato interesse scientifico. All’inizio i vari centri di ricerca, Università comprese, erano un po’ scettici perché non poteva essere utilizzato in pieno il metodo scientifico. Poi nel tempo, siccome c’è stata una notevole richiesta di questi nuovi mezzi tecnici, con l’esplosione della domanda si è passati da una valutazione della loro applicazione in campo a uno studio vero e proprio
Antonio Ferrante, docente dell’Università di Milano
Come consigliava tempo fa un grande uomo di spettacolo, Renzo Arbore: “Meditate gente, meditate ….”
Insomma la vituperata pratica biodinamica, buttata dalla finestra, rientra dalla porta, anzi dal portone!
Certo che l’industria, e soprattutto la Scienza, non si possono abbassare alla pratica del corno di vacca e dell’altrettanto vituperata omeopatia.
La ricerca sui principali biostimolanti attualmente disponibili in agricoltura, cioè le sostanze umiche, gli estratti d’alga, gli idrolizzati proteici, il silicio e i prodotti microbici come i funghi micorrizici e i batteri azotofissatori, e gli effetti del loro impiego su cereali, colture oleaginose e proteaginose, in orticoltura, frutticoltura e viticoltura
tutto un bel discorso che però rimanda, mutatis mutandi, a composti che paiono molto affini a quelli presenti nel famoso corno letame!
E qui l’eco si fa addirittura stordente.
Se i paralleli tra le pratiche della biodinamica e quelle dell’industria più avanzata sono tali da rischiare di sovrapporsi, perché attaccare la biodinamica?
Perché l’industria ama far piazza pulita dei suoi antagonisti, che siano importanti o meno, grandi o piccoli, pericolosi o no per il suo bussines! E come lo fa? Con una vecchia e consolidata strategia.
Mandando avanti informatori che disinformano, con credenziali Scientifiche!
Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante
Sun Zu, L’arte della Guerra
Che dire: speriamo che nell’attacco si bagnino le polveri, alla Scienza e all’industria che la sostiene!
PS. il sottoscritto è un trasformatore biologico, non biodinamico.
Perché scrivo allora di queste cose?
Perché tento, nel mio piccolo, di combattere ipocrisie, falsità, cattiva e pseudoscientifica informazione, fatta artatamente per confondere, se mai ce ne fosse bisogno, le idee.
Come dice Jack Folla ai suoi ascoltatori, un dj che trasmette dalla sua cella nel braccio della morte, dal carcere Terre Haute, nell’Indiana (Usa): “Miei cervelli fritti adorati”.
Appunto per non essere di questa partita, e convincere qualcun altro a non esserlo!
Perché, dice sempre Jack Folla:
Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione.

