Non mangiamo più i grilli!

Finalmente, era ora!
Non abbiamo più bisogno di mangiare né gli animali tradizionalmente allevati, né quelli più esotici compresi gli insetti.
La scienza e la ricerca ci affrancano da abitudini alimentari che per il genere umano si perdono nella notte dei tempi, migliaia o forse milioni di anni fa.
Sentite quali sono le strepitose novità della più avanzata ricerca scientifica alimentare, leggiamo dal “Quotidiano Libero” di Domenica 13/11/2022:
- Formaggi danesi dalla fermentazione di proteine animali – Brevetto Israeliano
Una società biotech israeliana, la Remilk, è in procinto di produrre in Danimarca latte artificiale ottenuto dalla fermentazione di proteine animali.
Un latte che nelle intenzioni dei suoi ideatori, è destinato a sostituire quello vero. «Reimmaginiamo il futuro del cibo», si legge sul sito della Remilk, «creando un vero caseificio senza una sola mucca, portando un messaggio di speranza e gioia al nostro pianeta, al nostro corpo. E alle mucche».
Con il finto latte -privo di colesterolo, lattosio e ormoni – in Danimarca si preparano a produrre formaggi e latticini.
L’ impianto della Remilk è situato a Kalundborg, cittadina sull’isola di Zelanda.
- Carne prodotta nei bioreattori da staminali – Dal Cantone di Zurigo – Svizzera
Sono numerose le società pronte a sfornare carne coltivata in laboratorio e sono sparse praticamente nei cinque continenti.
La più vicina a noi è situata a Wadenswil, in Svizzera, per la precisione nel cantone di Zurigo.
Si chiama Miral Foods ed è una startup fondata da due giovani ricercatori, Christoph Mayr e Suman Dasche hanno brevettato una tecnica in grado di ottenere 1.000 kg di carne a partire da un siero contenente pochi grammi di cellule staminali di bovino.
Il processo avviene in un bioreattore, macchinario in grado di fornire un ambiente adeguato alla crescita di organismi biologici.
- Finto salmone “pescato” nella provetta. Per il Sushi dalla California
«A partire dal salmone di qualità sushi, Wildtype è all’avanguardia nell’agricoltura cellulare per coltivare deliziosi tagli di pesce, senza doverli pescare».
Così scrive sulla pagina d’ingresso del proprio sito la WildType, società californiana che lavora da anni alla «coltivazione cellulare» del salmone e non solo.
Finora, fanno sapere dal quartier generale situato a San Francisco, la società biotech ha raccolto 100 milioni di dollari in finanziamenti diretti, con l’obiettivo di entrare in produzione nel primo semestre 2023.
Sono in corso trattative con Snowfox, che gestisce1.200 sushi bar e con Pokéworks cui fanno capo 65 ristoranti in Usa.
- Olio ottenuto dai microrganismi invece delle olive. – Ancora dalla California
Sempre in California, ma in questo caso a San Mateo, la Zero Acre Farm, sta producendo da oltre un anno un olio “coltivato” che però non c’entra nulla con le olive e neppure con i semi oleaginosi come il girasole o le arachidi.
Si tratta infatti del frutto di una fermentazione.
“Invece di produrre l’anidride carbonica che fa fermentare il pane e carbona la birra, o l’acido lattico che conferisce alla pasta madre e allo yogurt il loro caratteristico sapore, una coltura dell’olio fermenta gli zuccheri naturali in grassi”, dichiara la Zero Acre Farm sul proprio blog.
Il prezzo?
Un furto: una bottiglia da mezzo litro costa 29,99 dollari.
- Il miele “green” che non conosce api nè alveari – Da San Francisco
Dalla baia di San Francisco arriva pure il miele sintetico prodotto dalla Melibio avara però, a differenza di altre società biotech di spiegazioni sul processo che conduce al risultato finale.
La startup fondata nel 2020 da Darko Mandich, ex dirigente con una solida esperienza proprio nel settore alimentare e Aaron Shaller, scienziato e chef dilettante, fa sapere che il proprio miele “ha l’aspetto, il sapore e si comporta come il miele d’api”, è “fatto da piante e ingredienti naturali, condivide i benefici per la salute del miele di origine animale”, ed è “100% vegano”.
Quali siano i vegetali utilizzati e quali i processi non è dato sapere.
- Ultima ora: cè anche l’uovo finto di Nestlé
Nestlé è impegnata nello sviluppo di alimenti e bevande a prezzi accessibili che incorporino proteine vegetali nutrienti per aiutare le persone a raggiungere una dieta adeguata ed equilibrata.
In quest’ottica, Nestlé ha sviluppato una miscela di proteine vegetali in polvere, conservabile a scaffale, per integrare i piatti a base di uova in modo conveniente in America Latina.
Quando cucinano i loro piatti preferiti a base di uova, le persone possono sostituire alcune uova con la nutriente miscela di proteine vegetali a base di soia (sic!).
Nestlé ha sviluppato una miscela di proteine in polvere conservabile per completare i piatti a base di uova. Il prodotto è arricchito con ferro per colmare una delle principali carenze di micronutrienti.
È versatile per molti piatti, come uova strapazzate, omelette o cottura al forno.
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E’ arrivato il mondo nuovo
Ma non trovate tutto questo fantastico, veramente stellare, oltre ogni più sfrenata fantasia.
Il mondo nuovo di Aldous Huxley è già tra di noi!
Un mondo magico, dove l’uomo può ormai creare il cibo astraendosi dall’intervento diretto della natura.
Impadronendosi del gesto più vitale per il singolo e per la specie tutta: il nutrirsi.

Siamo tutti in Star Trek
Siamo tornati al futuro, in Star Trek, siamo sulla nave stellare USS Enterprise (NCC-1701) di classe Constitution, con il capitano Kirk e il vulcaniano Spock e soprattutto con il replicatore di materia a matrice molecolare.
Qui, il replicatore è capace di ricreare tutte le varietà di cibo, modellando la materia a livello molecolare e di produrre e, a partire da materia grezza di base, inerte e facilmente immagazzinabile, qualsiasi sostanza.
Per quanto riguarda la materia organica, le strutture cellulari sono riprodotte per intero; tuttavia i vari organuli cellulari (mitocondri, cloroplasti, ecc..) non sono completi e non posseggono la loro funzionalità originale.
All’interno del nucleo, il materiale genetico non è organizzato per formare catene di DNA. Questo spiega come mai i replicatori non possano produrre nulla di vivo.

L’uomo del XXI secolo sfida gli dei in modo più forte e vincente di un Prometeo, di un Icaro e di tante altre figure mitologiche che l’anno preceduto.
Grande Giove, che storia!

Ma è una fantascienza che viene dal passato
Frankenstein o il moderno Prometeo (Frankenstein; or, The Modern Prometheus) è un romanzo gotico, horror e fantascientifico composto dalla scrittrice britannica Mary Shelley fra il 1816 e il 1817, all’età di 19 anni.
Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane: è probabile che il suo successo sia dovuto proprio alla figura del mostro, espressione della paura al tempo diffusa per lo sviluppo tecnologico.

La “creatura” è l’esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore. E dalla creatura è nato il modo di dire: “il cibo di Frankestein”.
Il cibo di Frankestein
Fino a qualche tempo fa questo cibo identificava esclusivamente piante ed animali modificati geneticamente (OGM).
Eccone alcuni esempi:
FRAGOLA PESCE
Mostra ottima resistenza al freddo, grazie ad un gene prelevato dai pesci dell’Artico
BARBABIETOLA AL CARCIOFO
Per la coltivazione di zucchero dietetico (la linea è assicurata) si sono ideate barbabietole con gene di carciofo di Gerusalemme
TABACCO ALLO SCORPIONE
Ricorrendo ai geni dello scorpione si rendono le piante di tabacco resistenti ai parassiti
MAIALINI STANDARD
La loro altezza è di 20-30 cm, il peso è di 30-40 kg ma nonostante le ridotte dimensiono partoriscono sino a 24 maialini. Come a dire: carne su misura
API TRANSGENICHE
Producono maggiori quantità di miele e non pungono
Ma il cibo creato con gli OGM non rappresenta più la frontiera della ricerca scientifica, Frankestein si è evoluto:Il cibo è diventato sintetico.
Il cibo sintetico
Coldiretti – 17 Novembre 2022
“Per la prima volta negli Stati Uniti è stata autorizzata per il consumo umano la “carne” in provetta.
A darne notizia sono Coldiretti e Filiera Italia dopo l’annuncio della Food and Drug Administration (Fda) di aver approvato un prodotto a base di carne ottenuto da cellule animali proposto dalla Upside Foods, un’azienda che produce “pollo” sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono moltiplicate in un bioreattore.
Si tratta – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – della prima autorizzazione al consumo umano di cibi in provetta rilasciata dall’Autorità alimentare statunitense che rischia di aprire la strada a scenari preoccupanti
Fondata nel 2015 come prima azienda al mondo di carne in provetta Upside Foods, con sede a Berkeley, in California, produce “carne”, “pollame” e “frutti di mare” sintetici ed ha raccolto fondi per un totale di 608 milioni di dollari, anche da Abu Dhabi Growth Fund (ADG), Bill Gates, Richard Branson, Kimbal e Christiana Musk, Cargill, Baillie Gifford, Future Ventures, John Doerr, John Mackey, Norwest, Softbank, Temasek, Threshold, Tyson Foods e altri.
L’avvenuta approvazione negli Stati Unti potrebbe aprire presto la strada – secondo Coldiretti e Filiera Italia – ai “cibi sintetici” nell’Unione Europea dove già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue.
Una preoccupante novità contro la quale si schiera il 75% degli italiani che non sarebbe disposto a portare a tavola nel piatto la “carne” di Frankestein secondo gli ultimi dati del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica.
Per questo in Italia è partita la grande mobilitazione di Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy.
La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale.
L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla “carne” prodotta in laboratorio al “latte” senza mucche fino al “pesce” senza mari, laghi e fiumi.
Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.
Per quanto riguarda la “carne” da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non è carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato, non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali.
E noi cosa desideriamo mangiare?