E’ nata una stella: il Ketchup di barbabietole Biobontà.
Un piccolo miracolo, un perfetto bilanciamento di sentori e sapori, di dolce e salato, di gusto di terra e profumi di spezie.
Con una grana molto orientale, complessa, lontana dal pattinante gusto a senso unico del pomodoro.
Tutto nasce dall’articolo qui sotto, dedicato alle innovazioni del food di Ikea (Beniamino Bonardi 4 aprile 2018 Pianeta Commenti).
“Ikea ha presentato cinque specialità per il fast food del futuro, che sta progettando nel suo laboratorio Space10 di Copenaghen, utilizzando prodotti sani o sostenibili, ma anche deliziosi.”
Secondo Ikea, “Per cambiare la mentalità delle persone sul cibo e introdurre nuovi ingredienti non possiamo semplicemente attirare l’intelletto, dobbiamo titillare le loro papille gustative”.
Il laboratorio Space10 di Ikea ha immaginato il cibo da fast food del futuro con ingredienti alternativi e sostenibili. Il primo piatto è il Dogless Hotdog, che contiene più proteine di un “vero” hot dog, ma è fatto con carote baby secche e glassate, ketchup di barbabietola e bacche, crema di senape e curcuma, cipolle arrostite, insalata di cetrioli e un mix di insalata di erbe.
L’idea del Ketchup di barbabietole, a noi che come Biobontà già produciamo
altri 6 ketchup, ci era piaciuta molto ed è nato uno studio di R&S per produrlo.
Uno studio che è durato oltre 1 anno e mezzo, incontrando diversi gradi di difficoltà.
Ad esempio, abbiamo scelto di dolcificare il ketchup con eritritolo anziché con zucchero.
L’eritritolo dolcifica solo il 60% rispetto allo zucchero e non da struttura ai prodotti come fa invece lo zucchero.
Ma ha 0 calorie ed è senza picco glicemico.
Anche l’uso dell’aceto di melograno, che ha un gusto delicato, ma intensamente fruttato ha richiesto una sapiente alchimia tra i vari sentori.
Ma il risultato è stato di aver creato un prodotto veramente unico, un autentico concentrato di natural wellness, un concentrato di benessere naturale:
• senza pomodoro per quanti sono intolleranti o allergici a questo ortaggio;
• con aceto di melograno italiano, una vera preziosità;
• senza zuccheri aggiunti, dolcificato con eritritolo, quindi con pochissime calorie e soprattutto adatto ai diabetici;
• ha un ridottissimo contenuto di nickel, 500 volte in meno (3 logaritmi!) di un ketchup di pomodoro;
• le barbabietole sono ricche di vitamine del gruppo B, di acido folico e di antiossidanti;
• la cosa più importante: veramente squisito!
Ha un sapore unico e stuzzicante, adatto soprattutto alle carni bianche come il pollo e il tacchino, alle verdure, al tofu e per accompagnare patate arrosto, delle chips di verdure o per farcire un burger.
Ancora un commento sul processo di produzione.
Desideriamo evitare di fare greenwashing: non vi raccontiamo che risparmia al pianeta fasulle tonnellate di CO2 o altre bugie del genere.
Qualsiasi produzione alimentare produce CO2; questo è un fatto scientificamente provato.
Non esistono produzioni alimentari senza emissione di CO2.
Chi lo afferma, afferma un falso clamoroso.
L’associazione dei consumatori europei Beuc, che riunisce 46 organizzazioni nazionali di 32 Paesi (tra le quali tre italiane), chiede ufficialmente di vietare le diciture applicate al cibo quali ‘carbon neutral’, ‘CO2 neutral’, ‘carbon positive’, ‘carbon neutral certified’, che sarebbero solo l’ennesima forma di greenwashing.
Il Ketchup di barbabietole Biobontà ha una formula semplice, che utilizza componenti che sono realmente a km 0.
Le barbabietole arrivano da Alessandria, l’aceto di melograno da Mantova, il pomodoro dall’Emilia Romagna, tutti prodotti rigorosamente Made in Italy.
Ma c’è un vero segreto di questo buonissimo Ketchup di barbabietole.
Un segreto che per la verità condivide con gli altri 6 Ketchup di Biobontà.
Cuoce a bagnomaria per 12 ore, proprio come facevano le nostre nonne.
Si tratta di Low-temperature cooking (“low and slow”) oggi di gran moda, ma che noi conosciamo bene ed usiamo con successo da molti anni.
Questa cottura lenta a bassa temperatura lega fra di loro i sentori, gli aromi, e i vari micro costituenti delle materie prime, ed evita anche che si formi la reazione di Maillard.
Il risultato è un gusto impareggiabile.
Un risultato che è irraggiungibile alle aziende che usano i processi industriali, dove in una manciata di minuti si passa dal prodotto crudo al prodotto imbottigliato, etichettato e pronto alla vendita.
Che dire ancora? È nata una stella ….
